martedì 9 giugno 2009

EDUCARE...compito difficile ma altissimo


Di fronte alla difficoltà del compito educativo misurare le proprie forze sgomenta; ci si sente incompetenti, inadeguati. E' vero, educare é uno dei compiti più difficili: bisogna saper comprendere e correggere, essere autorevoli e lasciare libertà, avere dolcezza e forza, offrire con la vita un esempio che testimoni i valori nei quali crediamo, che dia alle nostre parole quell'autorevolezza che le rende efficaci.


Aiutare un figlio a rettificare un comportamento sbagliato, cercare di fargli capire che quel gesto é inopportuno, quella decisione è imprudente, é un dovere dei genitori, ma ciò che si può fare o dire per correggere é uno degli aspetti più delicati dell'arte di educare. Il modo é diverso a seconda dell'età e delle circostanze, ma ogni volta ai genitori é chiesto lo sforzo di un amore grande, pronto a perdere le proprie ansie, le proprie aspirazioni, le proprie idee, per capire cosa fare, come aiutare i figli nel rispetto della loro personalità e della loro libertà.


Questo sempre, ma soprattutto quando i figli sono grandi e talvolta assumono atteggiamenti di sfida e di chiusura. A volte può essere necessario tacere, ma evitare di manifestare il proprio pensiero per un apparente quieto vivere, é una mancanza nei confronti del figlio che ha il diritto di essere educato. Sta a noi trovare il modo del nostro rapportarsi con lui, porsi accanto a lui in un cammino di ricerca del bene, da pari a pari, ma con diversi compiti, con diverse funzioni.


Educare é un compito altissimo che Dio stesso, affidandoci i figli, ha messo nelle nostre mani, per aiutarli ad essere pienamente se stessi.


G. Fumagalli

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