giovedì 11 giugno 2009

LE VARIE FORME DI PREGHIERA


Preghiera di offerta.

La vive che, prostrato da sofferenze fisiche o spirituali, incapace di tutto, perfino di parlare, offre a Dio, anche se nello spazio di un solo istante, tutta la sua esistenza.

Per questo tale forma di preghiera può considerarsi forse la più profonda, perché innesta l'anima in quel punto ove il contatto con Dio si fa immediato e diretto.

Ma anche il lavoro può assumere la forma di una preghiera di offerta. penso in particolare a coloro che duranteil giorno sono sopraffatti dalla fatica fisica, tanto da essere quasi impossibilitati a raccogliere le forze necessarie per dedicarsi a pregare. Ebbene, anch'essi, se al mattino con una semplice intenzione offriranno a Dio la loro giornata, avvertiranno di vivere in continua relazione con lui e alla sera, nel silenzio di un pur breve raccoglimento, troveranno l'unione con lui. E' questo in fondo, ciò cui l'umanità di oggi si mostra particolarmente sensibile, che cioé tutto l'universo e quanto in esso si compie si possa trasformare in una grande preghiera che incessantemente si leva a Dio. Rimane sempre decisivo e fondamentale l'ammonimento di Gesù. "Non chiunque dice Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che é nei cieli", a sottolineare che ciò che ale é il rapporto autentico con Dio e non il moltiplicarsi di formule puramente esteriori.

Preghiera liturgica.

Rimane la preghiera per eccellenza, poiché in essa è la Chiesa che prega. E' preghiera comunitaria, ove ognuno entra in rapporto con Dio insieme ai fratelli. E' un incontro che Lui stesso suggella con la sua presenza, culminante nell'Eucaristia, sì da farci uno fra noi:

Meditazione.

Essa é come un itinerario che da a colui che la pratica regolarmente, con l'ausilio di scritti spirituali, di entrare in colloquio intimo con Gesù, di avvertirne in fondo all'anima la presenza viva: presenza di Dio che ci riempie di sé, bruciando le nostre miserie, indicandoci la via da seguire, infondendoci la pace.

E' il contatto con lui che rinfranca e che sana, così come un giorno ha sanato la donna inferma di cui narra il Vangelo, la quale era convinta che, se solo avesse toccato le sue vesti, sarebbe guarita (Mc 5,25-34). Egli infatti ama davvero le anime che si mettono così di fronte a Lui, anche se sono sotto il peso dei peccati più gravi.

Preghiera di domanda.

Dio la attende da noi per darci la gioia di cooperare con lui alla salvezza del mondo. Dio, nel suo stupefaciente amore, ha voluto legare tante grazie da effondere sul mondo alla nostra intercessione.

Preghiera vocale.

E' una preghiera che la Chiesa tanto accomanda per farci immergere con tutto il nostro essere in quella intimità spirituale con Dio, che é già sulla terra in preludio del cielo.

Essa trova forse la sua forma più bella nel rosario alla Vergine Maria con il quale - cme splendidamente afferma Giovanni Paolo II - si dà voce a "quell'amore che non si stanca di tornare alla persona amata con effusioni che, pur simili nella manifestazione, sono sempre nuove per il sentimento che le pervade".

C'é poi una preghiera che nasce quando un rapporto di vero amore cristiano lega uomo a uomo, fratello a fratello. E' allora che gesù, come attirato da quel vicendevole amore, misteriosamente ma realmente si fa presente fra loro (Mt 18,20). Ogni diaframma sembra cadere e il rapporto con Lui farsi, in certo modo, tangibile. Si comprende allora perché questa presenzadi Gesù raggiunge l'essenza della preghiera, implicita ma sostanziale.

Nella famiglia di Nazareth, con Gesù, Maria e Giuseppe, questa preghiera ha raggiunto il suo culmine. A noi avvicinarsi sempre di più a quel modello, anche se esso resterà irrangiungibile.



Pasquale Foresi




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